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Stanno arrivando nelle caselle di Posta Elettronica ordinarie (NON PEC) delle email PEC (Posta Elettronica Certificata) come nella foto:

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L’email sembra provenire da un mittente che utilizza il servizio PEC di Aruba, ma è un pishing ben congeniato che può trarre in inganno specialmente chi fa un massivo utilizzo della PEC, come gli Studi Legali ad esempio.

Non è indicato il nome del Mittente e oltre ad altre anomalie, la firma digitale non è valida

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Se ricevete una email del genere cestinatela immediatamente, perché contiene una minaccia che infetterà il computer o smartphone.

Alcuni Client di Posta Elettronica segnalano l’anomalia, pertanto prestate la massima cautela quando ricevete una PEC.

 Nella foto seguente è una email PEC Aruba genuina ricevuta su una casella di Posta Elettronica Ordinaria. Come si evince si legge il nome del Mittente e non vi sono segnalazioni:

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Ovviamente ARUBA è estranea a questa faccenda, anzi è parte lesa.

TV DVBT2 LOGOStai pensando di cambiare il tuo vecchio televisore o di acquistarne uno nuovo?

Occhio alle caratteristiche, perché dal 2017 sarà obbligatorio vendere solo televisori dotati di tecnologia DVB-T2 con compressione HEVC.

Mentre i produttori sono già obbligati a produrre televisori con la nuova tecnologia, i venditori potranno smaltire entro il 31 dicembre 2016 le scorte dei vecchi modelli con tecnologia DVB-T con compressione MPEG-2 o MPEG-4, per cui sarà facile imbattersi in offerte appetitose a prezzi stracciati, poiché dopo tale scadenza questi apparecchi saranno considerati fuorilegge ovvero potranno essere utilizzati fino al 2020 (o 2022), data in cui scatta l’obbligo di trasmettere unicamente in DVB-T2.

Il provvedimento scaturisce da una decisione della Commissione Europea di assegnare la banda 700, che oggi ospita diverse emittenti televisive, agli operatori di telefonia mobile che la useranno per fornirci internet e altri servizi ad altissima velocità in 4G e 5G. Da qui la necessità di ottimizzare le frequenze disponibili per accogliere le emittenti sfrattate dalla banda 700, infatti con la tecnologia DVB-T2, si potranno trasmettere 6 canali HD su una singola frequenza anziché 2 come avviene oggi, inoltre con la codifica HEVC H.265 si migliora anche la qualità delle trasmissioni.

Le emittenti televisive dovranno adottare il DVB-T2 obbligatoriamente dal 2020, o dal 2022 nel caso venisse accettata la proroga richiesta dal nostro Governo, dopodiché per ricevere tale segnale bisognerà dotarsi di un nuovo apparecchio televisivo con DVB-T2 o di un apposito costoso decoder.

Non è necessario affrettarsi per cambiare il televisore, perché nel frattempo le emittenti trasmetteranno ancora utilizzando DVB-T e in via sperimentale con DVB-T2.

TV DVBT2 001Per quanto riguarda l’aspetto definizione, con la codifica HEVC H.265 potremo ricevere segnali in ultra HD (4k) a differenza delle codifiche oggi utilizzate SD MPEG-2 e HD MPEG-4 H.264 (2k).

Ricapitolando, quindi, fino al 31 dicembre 2016 troveremo sia televisori con DVB-T2 e codifica HEVC H.265 e sia televisori con DVB-T con le attuali codifiche, mentre da gennaio 2017 troveremo solo televisori con DVB-T2 e codifica HEVC H.265, retro compatibili con il sistema di trasmissione attualmente in uso.

FINWEB 003Internet e i Social sono divenuti ormai i nuovi luoghi di incontro, vi si può trovare di tutto e di più e proprio per questo è facile imbattersi in truffatori telematici. Se siete assidui frequentatori di Facebook sicuramente vi sarete imbattuti in post o in commenti di persone che propongono un finanziamento o che dicono di aver risolto i loro problemi economici rivolgendosi ad un amico/a segnalandovi anche il nome e il recapito di questo “salvatore dell’economia domestica”. Talvolta chiedono l’amicizia o l’iscrizione ai gruppi persone dall’apparenza normali, ma successivamente si rivelano poi degli “spammer” che pubblicano proposte finanziarie sul Vostro profilo e su quello degli Amici. Spesso questi disturbatori dei Social che propongono i finanziamenti, sono pseudo consulenti finanziari o semplici truffatori che approfittando della “fame” della gente cercano di attirarle in trappola con succulente proposte.

 
FINWEB 001Ripondono anche al telefono, vi dedicano attenzione e sanno essere persuasivi. Chiedono un minimo di documentazione per esaminare la pratica ed un impegno che spesso va dai 50€ ai 100€, somma che verrà restituita a loro dire all’approvazione “quasi certa” del finanziamento.
State sereni, che al 99,99% le pratiche saranno esaminate per finta e rigettate, quindi potete dire addio alla somma versata, il vero oggetto della truffa.
Diffidate quindi di tali proposte di finanziamento e se proprio ne avete bisogno, rivolgetevi a Società Finanziarie serie ed accreditate, perché nessuna Finanziaria seria vi chiederà soldi per esaminare una richiesta di finanziamento.
Occhio e non fatevi ingannare.

pt logoContinua la carrellata delle truffe online. Gira sulla rete una truffa che, per la sua semplicità di approccio, è stata ben congeniata, perchè giunge tramite SMS. Colpisce persone che hanno un conto corrente postale e sta mietendo molte vittime in questo periodo, specialmente in Veneto.

Vediamo come funziona.

Arriva un SMS sul telefonino che sembra essere inviato da Poste Italiane, che ovviamente è estranea alla vicenda, con un contenuto simile al seguente:

“Grazie alla tua fedeltà Poste Italiane ti regala 50 euro di traffico gratuito. Vai sul sito www.postefree.it e completa l’operazione entro 24 ore”.

Ovviamente il messaggio è falso e la furbata consiste nel non inserire nel testo un link cliccabile direttamente, ciò proprio per eludere eventuali sistemi di sicurezza ed ingannare l’Utente malcapitato. L’Utente a questo punto digiterà l’indirizzo www.postefree.it direttamente nel browser e verrà rimandato ad un sito che non è altro che un clone di www.poste.it. Per ottenere la ricarica omaggio bisognerà accedere ad un’area riservata inserendo le proprie credenziali, le stesse utilizzate per accedere al vero sito delle Poste. Una volta forniti questi dati, il vostro conto corrente postale si svuoterà in breve tempo, perché i criminali faranno cospicue ricariche telefoniche e trasferiranno somme di denaro su conti esteri.

Il sito utilizza una connessione non sicura, per cui i nostri dati potrebbero essere intercettati anche da terze persone, e ciò lo possiamo notare in quando l’indirizzo non inizia con “https://” e non è presente l’icona del “lucchetto

Oggi si presentano come Poste Italiane, ma non è escluso che possano in futuro presentarsi con nomi di Banche, ma la logica sarà sempre la stessa. Bisogna considerare che questi criminali effettuano un invio massivo di SMS, migliaia di SMS inviati indiscriminatamente, quindi se dovesse arrivare un SMS delle Poste e non abbiamo un conto corrente postale si evince subito che si tratta di una truffa, stesso discorso vale anche per le Banche.

Diffidate quindi se dovessero arrivare SMS del genere e nel caso di dubbi basta rivolgersi ad un Ufficio Postale per verificare l’autenticità del messaggio, però è sempre buona regola non fornire mai i propri dati sensibili.

Occhio e non fatevi ingannare.
 

RW LOGOUn espediente utilizzato dai Cybercriminali per fare soldi è quello della diffusione dei Ransomware, che giorno dopo giorno diventano sempre più numerosi, pericolosi e raffinati.

Famoso è il malware che anni fa ha bloccato innumerevoli Computer simulando un avviso della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato o addirittura dell’FBI, ovviamente falso, seguito da un messaggio con il quale si richiedeva il pagamento di una somma per sbloccarlo.

Rivolgendosi ad un Tecnico specializzato o utilizzando dei tools software, il più delle volte era possibile rimuovere questo malware e sbloccare il computer, ma in ogni caso non veniva compromessa l’integrità dei dati.

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Col passare del tempo i cybercriminali hanno affinato le loro armi di ricatto, infatti oggi i Ramsonware bloccano i Computer crittografando in brevissimo tempo i documenti, video, foto e ogni altro tipo di dato, rendendoli praticamente inutilizzabili a meno che non si paghi un vero e proprio riscatto per poterli rendere nuovamente leggibili e utilizzabili.

Ricordo che pagare un riscatto è un atto illegale, però molti silenziosamente cedono all’estorsione pur di riavere i dati, rendendosi complici dei cybercriminali. Va ricordato che pagare non rende immuni da altri attacchi e non sempre si riavranno i dati, quindi oltre al danno anche la beffa.

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I Ransomware solitamente penetrano furtivamente nei Computer attraverso email che, utilizzando falsi mittenti come Banche, Posta Italiana, Gestori di Carte di Credito, Fornitori di energia elettrica e gas, Corrieri, ecc., invitano l’Utente ignaro e “poco attento” ad aprire un allegato o a cliccare su di un link contenuto nel corpo del messaggio stesso. Eseguire queste operazioni significa aprire le porte al Cavallo di Troia (Trojan) che darà modo al Ransomware di infettare il Computer crittografando i dati con un algoritmo ed una chiave conosciuti solo dai Cybercriminali. Per decrittografare i dati, cioè renderli nuovamente leggibili, sarà necessaria un’altra chiave sempre in possesso dei Cybercriminali, che sarà rilasciata solo dopo il pagamento di un cospicuo importo, Ripeto, però, che non sempre si riceverà la chiave per decrittografare i dati una volta pagato il riscatto.

I programmi Antivirus non sono in grado di intercettare questa tipologia di malware in quanto penetrano nei Computer con la complicità inconsapevole dell’Utente stesso e per l’enorme varietà di Ransomware presenti sul WEB. Le tecniche di attacco si stanno sempre più raffinando al punto tale che i Cybercriminali creano siti fittizi che poi pubblicizzano per attrarre le loro vittime.

RW 003Da diversi anni, altra vittima prescelta di attacchi Ransomware è ANDROID, essendo questo il Sistema Operativo per Smartphone e Tablet più diffuso nel mondo. Si consideri che, secondo un rapporto di GDATA SOFTWARE, dal 2011 al 2016 c’è stata una crescita esponenziale delle istanze Ransomware per Android. Sempre secondo questo rapporto, nel 2011 sono state identificate circa 3.800 istanze Ransomware per Android, mentre solo nel primo semestre 2016 ne sono state rilevate circa 1.723.000, cioè circa 9450 istanze al giorno. Questi numeri fanno ben comprendere la vastità del fenomeno e come questo sia un florido mercato per i Cybercriminali con un volume d’affari illeciti di circa 60 miliardi.

Oltre alle tecniche di infezione già descritte, un’altra via di penetrazione di Ransomware è costituita dalle tante App costruite ad Hoc per attrarre vittime. Un attacco Ransomware causa la perdita di tutti i dati presenti sullo Smartphone, rendendolo talvolta inutilizzabile.

E’ bene ricordare, quindi, di:

- preferire solo App presenti in Google Store e di tenerle costantemente aggiornate

- rifiutare richieste di aggiornamenti di Android e di App che pervengono a mezzo email

- evitare l’utilizzo delle tante applicazioni che circolano in Facebook, come ad esempio “il tuo migliore amico”, “come sarai tra TOT anni”, ecc., perché accedendo ad esse permettiamo la raccolta dei nostri dati da parte di ignoti che potranno poi utilizzarli a distanza di tempo per finalità fraudolente

- proteggere lo Smartphone con un valido programma Antivirus che quanto meno cerchi di limitare gli attacchi di virus e malware

Valido strumento per prevenire la perdita dei dati è effettuare periodicamente una Copia dei Dati, operazione che per attività Professionali o Commerciali “dovrebbe” essere obbligatoria proprio per le finalità previste dalla legge 196/2003, però girando per Studi e Uffici per la mia Attività di Consulente Informatico, mi sono reso conto che quella delle Copie è un’operazione sempre molto trascurata e sottovalutata, percependo il valore dei dati solo quando si perdono.

Citava Mark Kennedy “Tutte le più grandi invenzioni tecnologiche create dall’uomo – l’aereo, l’automobile, il computer – dicono poco sulla sua intelligenza, ma la dicono lunga sulla sua pigrizia” ed è proprio la pigrizia una delle cause principali per la quale si trascurano le Copie dei Dati.

Spero che questo articolo abbia fatto un po’ di chiarezza sui Ransomware e ricordo che il migliore antivirus è la nostra cautela, perché i programmi antivirus potranno aiutarci nel limitare i danni, ma non riusciranno mai a garantirci una protezione totale, per cui una banale disattenzione, un utilizzo superficiale o un incauto click può causare danni irreparabili a noi e ai nostri contatti.

 

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